la parola della domenica

 

Anno liturgico A
omelia di don Angelo nella Solennità dell'Annunciazione
secondo il rito ambrosiano


25 marzo 2020



 

 

Is 7,10-14
Sal 39
Eb 10,4-10
Lc 1,26b-38

Un giorno - non so a chi - lei raccontò l'ora dell'angelo. Forse stava impastando farine o aveva la brocca fra le mani per andare al pozzo. Si sentì sfiorare come da vento, sorpresa che fosse voce di angelo. "Ma come poteva accadere " si disse " in una casa fatta di tufo e pietre sbrecciate come la sua?". Un angelo calato in volo in mezzo ai suoi sogni di adolescente. Oggi accucciati in un angolo, con tutto quello che ci portiamo nel cuore, assistiamo stupiti a un dialogo tra un angelo ed una ragazzina. Oggi - sulla scia dell'annuncio - chiamati a credere che Dio mandi angeli. Forse c'è l'angelo di ogni giorno, non importa se più importante o meno. Importa sentirsi sfiorati da vento. Ci fu l'angelo di quel giorno, di quella casa. Oggi, l'angelo delle nostre case, delle case in cui siamo rinchiusi. L'angelo che annuncia nascite. Là dove sembrano non esserci le premesse: "Ma io non conosco uomo!". All'angelo che prima dice: "Rallegrati" e poi "Non temere", noi staremmo per dire che è fuori paese, che dal cielo alla casa, la nostra, proprio non ha sfiorato terre e città, e Codogno e Bergamo e quant'altre. Anche noi, come quella ragazzina, abbiamo domande. Preziosa per noi l'immagine della ragazzina che non è donna di una ubbidienza cieca, pone domande in un tempo in cui le donne erano invisibili, sequestrate nel silenzio. Pone domande. Perché l'annuncio era sì da sogno, ma poi lei già se li immaginava gli occhi del paese su una ragazza incinta prima del tempo. L'annuncio poi si dipanava nei giorni a seguire prima che nascesse. E poi? Il Dio in cui crediamo è un Dio che rispetta le domande, anche le nostre oggi, anche se l'angelo ci invita a non temere. E noi non vediamo al momento l'avverarsi delle promesse, vediamo camion che portano nelle ombre di una notte corpi di morti in una processione infinita. Non era tutto così chiaro per la ragazzina di Nazaret: concedersi o no alla parola? Concedersi o no a Dio? Credere o no al Dio dell'impossibile che parla anche oggi per voce di angeli? Lei disse: "eccomi", all'invito a generare. Oggi fede da implorare è "dire eccomi", in tempi che sembrano senza premesse all'invito a generare Dio, nella storia più inquieta. Dire "eccomi" all'invito, a fare una cosa nuova. A credere in un Dio che non ti sostituisce: a dare grembo sei tu, ma è con te. Il soffio dell'angelo se ne era andato presto dalla casa, era rimasto quello dello Spirito. Che ti abita, perché tu possa generare Dio e storia nuova. La ragazzina restò senza soffio di angelo. Un altro soffio la abitava. Sulla spinta uscì di casa per una storia di nascite: prima della sua, quella della vecchia cugina Elisabetta. Andò per la montagna a fiato sospeso. Oggi, prima o poi, ci toccherà uscire. Per aiutare nascite. Benedette le nascite!

 

Lettura del profeta Isaia - Is 7, 10-14

In quei giorni. Il Signore parlò ad Acaz: "Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall'alto". Ma Acaz rispose: "Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore". Allora Isaia disse: "Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele".

Sal 39 (40)

Ecco, io vengo, Signore: per fare la tua volontà. Non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo. Nel rotolo del libro su di me è scritto di fare la tua volontà: mio Dio, questo io desidero". R Ho annunciato la tua giustizia nella grande assemblea; vedi: non tengo chiuse le labbra, Signore, tu lo sai. Non ho nascosto la tua giustizia dentro il mio cuore, la tua verità e la tua salvezza ho proclamato. R Non ho celato il tuo amore e la tua fedeltà alla grande assemblea. Esultino e gioiscano in te quelli che ti cercano; dicano sempre: "Il Signore è grande!" quelli che amano la tua salvezza. R

Lettera agli Ebrei - Eb 10,4-10

Fratelli, è impossibile che il sangue di tori e di capri elimini i peccati. Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: "Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: "Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro - per fare, o Dio, la tua volontà"". Dopo aver detto: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici né offerte, né olocausti né sacrifici per il peccato, cose che vengono offerte secondo la Legge, soggiunge: Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Così egli abolisce il primo sacrificio per costituire quello nuovo. Mediante quella volontà siamo stati santificati per mezzo dell'offerta del corpo di Gesù Cristo, una volta per sempre.

Lettura del vangelo secondo Luca - Lc 1, 26b-38

In quel tempo. L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei.

 

 


 
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