la parola della domenica

 

Anno liturgico B
omelia di don Angelo nella penultima Domenica dopo l'Epifania
secondo il rito ambrosiano


7 febbraio 2021



 

 

Os 6,1-6
Sal 50
Gal 2,19-3,7
Lc 7,36-50

Rileggo il rotolo del profeta Osea e sosto con stupore sull'alternanza dei sentimenti in Dio. Dio ha sentimenti o è immobile, distaccato? Non è sfiorato o è sfiorato? Lascio ai teologi disquisire sulla impassibilità di Dio. E lascio a me stare con queste pagine sacre che mi parlano di passione in Dio. La passione gli fa dire parole frementi. Andate a leggere il capitolo di Osea che precede il nostro! Le ruvide parole, che rasentano spietatezza, contro l'infedeltà del suo popolo, soprattutto contro sacerdoti e sovrani. Sembra che la minaccia sia l'ultima parola per dire Dio. Non si scappa, a volte ce lo hanno raccontato così. Ma sono parole per passione.

Arrivi alla fine del nostro brano e leggi: "Io voglio amore e non sacrificio". E' vero, il nostro amore è "come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce". Ma nel popolo rimane la percezione che possiamo tornare a lui, che a prevalere è il suo amore Ecco i verbi: "Egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza". E allora "affrettiamoci a conoscere il Signore". Non lasciamoci ingannare da sofismi: "La sua venuta, è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra". "Ma in concreto?": direbbe qualcuno. "Queste parole mi prendono il cuore, ma in concreto?".

Il concreto è la casa di Simone, il fariseo, è quello che accadde quel giorno in quella casa. Mi riempie il cuore e mi rimette in cammino. Stupito per la sovversione che abita questa pagina, mi dicevo: "Meno male che non le è toccata la sorte che è toccata alla pagina dell'adultera in vigilia di lapidazione. L'avevano fatta scomparire quasi fosse indegna di un vangelo. Finalmente ospitata nel vangelo di Giovanni. Mi sono anche detto che spesso, con le nostre elucubrazioni Gesù lo snaturiamo sino a farlo diventare un altro, un moderato. Troppo scandaloso, troppo sovversivo.

Forse non immaginate quante interpretazioni siano state escogitate per contenere la forza rivoluzionaria delle parole di Gesù alla donna nella casa di Simone: "Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato". Amato? Anche la casa del fariseo è una casa da tenere negli occhi. Da tenere negli occhi l'incredibile che avviene in quella casa. Accade l'incredibile, l'incredibile dell'amore. Che è, di suo, sovversivo. La prima sovversiva del racconto una donna: loro lo sono forse per natura. E pagano, pagano con questa vergognosa dilagante catena di femminicidi. Che dovrebbe indignarci. Un principio assurdo di proprietà, contro il sussulto dell'amore: "Ha molto amato".

Ebbene Gesù segna la differenza, la differenza tra la vera fede in lui e il perbenismo dei benpensanti. Degli osservanti, che osservano tutto fuorché i gesti dell'amore. La loro, una religione anaffettiva, formale, a fronte della fede che è fiducia, trasporto. Ecco i verbi: "Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo".

Rimane un segreto. Perché nell'amore rimane sempre un segreto. E non solo uno, penso tanti. Un segreto è: da dove sia cominciata nella donna quella affascinazione per il rabbi di Nazaret, giunta al punto di sfidare ogni regola di perbenismo, e di manifestare, senza reticenze, in pubblico, a quel rabbi speciale, unico, il suo cuore grato. E a dirlo - è meraviglioso - senza una parola. Non ce n'è una, nel racconto. E da che cosa deduce Gesù che la donna ha molto amato? Da gesti che toccano Quelli che in misura non piccola ci mancano oggi. Che stiamo a distanza e più non ci abbracciamo, più non ci baciamo, più non ci sfioriamo.

Non una parola, ma gesti che toccano, stando dietro i suoi piedi: le lacrime, le sue arrivano a bagnargli i piedi; i capelli, i suoi, arrivano ad asciugarglieli; le labbra, le sue, arrivano a baciarglieli; l'unguento, il suo, arriva a cospargerglieli di profumo. Ma nemmeno per noi forse - credetemi - quello che accadde nella casa è tutto così ovvio, naturale, normale. Siete proprio così sicuri che se avvenisse oggi, proprio con le stesse cadenze, noi non avremmo la reazione del fariseo? Che giudica i gesti sfrontatezza, mancanza di decoro. Grideremmo all'assenza di un pur che minimo rispetto, della persona, delle regole del banchetto, della casa.

Una scena da cancellare, una donna da cancellare. Tutt'altro! Da tenere negli occhi. Pensate all'invito di Gesù: "Vedi questa donna?". Come a dire: "Non l'hai vista. Dici di sapere chi è, di che genere sia e concludi che è una peccatrice. L'hai guardata secondo i tuoi schemi, guarda i suoi gesti di amore, in contrasto totale con il gelo del tuo amore, vedi il suo toccarmi, in contrasto con la tua anaffettività". E' questo Gesù. Voi dite che questo Gesù sovversivo l'abbiamo predicato? Noi ecclesiastici? Oggi sì, papa Francesco. Che pure toccava, sin quando fu possibile, sino a rischiare di essere spinto giù dalla sua papamobile.

Anche Gesù tocca la donna. Ci sono tanti modi di toccare, a volte basta una parola, degli occhi, un gesto. Certamente era stato così con lei. Ma anche in quella casa Gesù la toccò. Quando guardandola, - indoviniamo i suoi occhi - con grande scandalo degli osservanti le disse: "Ti sono perdonati i tuoi peccati". Le parole erano una carezza. Francesco, il papa, un giorno disse: "Il perdono è la carezza di Dio". L'ha accarezzata. Con il perdono. Toccata. Noi accarezzati, toccati. Ebbene - pensate - a proposito di "toccare", la fede popolare che è spontanea - è bellissimo - ha immaginato il gesto di una donna, di nome Veronica, sulla strada della croce. Così un giorno mi venne di pregarla:

Era il tuo lino, Veronica,
o erano le mani
che sentì tenere accarezzare
il suo volto?
Mani di donna
impura ai puri
a pulire sangue e sudore,
ad asciugare
l'insulto degli uomini.
Tu donna
fatta a immagine di un Dio
che asciuga le lacrime
sui volti.
Il tuo lino per grazia
fu casa abitata
reliquia d'emozione:
impigliato era un volto.
Arde il suo volto
dentro ogni tenerezza
degli umani.

 

Lettura del profeta Osea - Os 6,1-6

Così dice il Signore Dio: "Voi dite: "Venite, ritorniamo al Signore: egli ci ha straziato ed egli ci guarirà. Egli ci ha percosso ed egli ci fascerà. Dopo due giorni ci ridarà la vita e il terzo ci farà rialzare, e noi vivremo alla sua presenza. Affrettiamoci a conoscere il Signore, la sua venuta è sicura come l'aurora. Verrà a noi come la pioggia d'autunno, come la pioggia di primavera che feconda la terra". Che dovrò fare per te, Èfraim, che dovrò fare per te, Giuda? Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce. Per questo li ho abbattuti per mezzo dei profeti, li ho uccisi con le parole della mia bocca e il mio giudizio sorge come la luce: poiché voglio l'amore e non il sacrificio, la conoscenza di Dio più degli olocausti".

Sal 50 (51)

Tu gradisci, o Dio, gli umili di cuore. Pietà di me, o Dio, nel tuo amore; nella tua grande misericordia cancella la mia iniquità. Lavami tutto dalla mia colpa, dal mio peccato rendimi puro. R Tu non gradisci il sacrificio; se offro olocausti, tu non li accetti. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio; un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. R Nella tua bontà fa' grazia a Sion, ricostruisci le mura di Gerusalemme. Allora gradirai i sacrifici legittimi, l'olocausto e l'intera oblazione. R

Lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati - Gal 2,19 - 3,7

Fratelli, mediante la Legge io sono morto alla Legge, affinché io viva per Dio. Sono stato crocifisso con Cristo, e non vivo più io, ma Cristo vive in me. E questa vita, che io vivo nel corpo, la vivo nella fede del Figlio di Dio, che mi ha amato e ha consegnato se stesso per me. Dunque non rendo vana la grazia di Dio; infatti, se la giustificazione viene dalla Legge, Cristo è morto invano. O stolti Gàlati, chi vi ha incantati? Proprio voi, agli occhi dei quali fu rappresentato al vivo Gesù Cristo crocifisso! Questo solo vorrei sapere da voi: è per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? Siete così privi d'intelligenza che, dopo aver cominciato nel segno dello Spirito, ora volete finire nel segno della carne? Avete tanto sofferto invano? Se almeno fosse invano! Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede? Come Abramo ebbe fede in Dio e gli fu accreditato come giustizia, riconoscete dunque che figli di Abramo sono quelli che vengono dalla fede.

Lettura del Vangelo secondo Luca - Lc 7,36-50

In quel tempo. Uno dei farisei invitò il Signore Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco, una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, portò un vaso di profumo; stando dietro, presso i piedi di lui, piangendo, cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di profumo. Vedendo questo, il fariseo che l'aveva invitato disse tra sé: "Se costui fosse un profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!". Gesù allora gli disse: "Simone, ho da dirti qualcosa". Ed egli rispose: "Di' pure, maestro". "Un creditore aveva due debitori: uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi di che restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi di loro dunque lo amerà di più?". Simone rispose: "Suppongo sia colui al quale ha condonato di più". Gli disse Gesù: "Hai giudicato bene". E, volgendosi verso la donna, disse a Simone: "Vedi questa donna? Sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio; lei invece, da quando sono entrato, non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non hai unto con olio il mio capo; lei invece mi ha cosparso i piedi di profumo. Per questo io ti dico: sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato. Invece colui al quale si perdona poco, ama poco". Poi disse a lei: "I tuoi peccati sono perdonati". Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: "Chi è costui che perdona anche i peccati?". Ma egli disse alla donna: "La tua fede ti ha salvata; va' in pace!".

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